Cosmic Latte è uno Studio di progettazione di architettura e di interni con un occhio privilegiato sui settori dell’housing, dell’hospitality e del retail. Il nostro punto di forza è l’aver unito differenti attitudini ed esperienze a livello internazionale a una grande dose di creatività, fattori fondamentali per una personale, non convenzionale cultura di progetto.

Beatrice
Cacialli

Beatrice Cacialli è nata a Firenze nel 1988. Architetta, dopo una breve esperienza a Hong Kong presso lo studio MAP Architecture and Planning, vola in Olanda dove collabora con Noa Verhofstadt come set designer/dresser. Affascinata dal concetto di entropia, si lascia conquistare dalla forza ri-equilibrante del lavoro di squadra. Nelle Cosmic Latte rappresenta il pianeta dei materiali, da cui si lascia ispirare e di cui conosce ogni proprietà. Un metodo d’indagine che le vale uno sguardo più attento e sensibile nella fase di progettazione. Chi entra nell’orbita di Beatrice Cacialli, avrà garanzia di un lavoro ad opera d’arte, dove la ricerca è importante quanto l’individuazione dei partners… Grande capacità di ascolto e tenacia supportano i valori su cui intende realizzare soluzioni abitative e urbane sostenibili, rigenerare l’ambiente.

Da cosa scaturisce la forza attrattiva di uno studio di architettura tutto al femminile?

Non ne farei una questione di genere, direi piuttosto che conta molto l’ascolto. Entrare nell’orbita di una realtà collettiva significa essere disposti ad ascoltare e a riflettere su un diverso punto di vista. L’unione di queste prospettive crea una visione potente, perché fonde esperienze e sensibilità del tutto personali. È un modo per crescere senza perdere di vista la visione d’insieme. Noi siamo un insieme. Da soli rappresentiamo mondi destinati a girare solo su stessi.

Cosa porti nelle Cosmiche Latte?

Senz’altro la mia passione per la materia con cui si forma l’opera architettonica. Sono letteralmente affascinata dal modo in cui ciascuna essenza si plasma sotto la spinta di un’idea, si presenta nelle sue specificità, a volte rivelando aspetti mai considerati prima. La mia è un’attitudine all’indagine, alla ricerca del dettaglio che scruto con attenzione quasi maniacale. Credo che questo possa rappresentare una garanzia per il cliente che oltre al risultato finale cerca una comprensione anche sul piano del singolo tassello che compone il progetto.

Le esperienze più significative?

Dopo una breve esperienza a Hong Kong presso lo studio MAP Architecture and Planning, sono volata in Olanda dove ho collaborato con Noa Verhofstadt come set designer/dresser. Mondi distanti eppure fondamentali per mettere a fuoco la rotta. Oggi sono esattamente dove voglio essere. Abbiamo la fortuna di fare un lavoro che ha già un ottimo potenziale internazionale da sviluppare e Firenze è un’ottima base o punto di partenza.